La storia

L’esistenza della chiesa di S. Salvatore, originariamente sorta come chiesa rurale è documentata fin dal primo Seicento; nel 1635 appare nei documenti della Causa Pia.

E’ sede parrocchiale dall’ottobre del 1967.

La costruzione è posta a nord est del paese ed è stata ricostruita più volte con materiali poveri; zoccolatura in ciottolame, mattoni crudi e tetto incannucciato, com’erano realizzate tutte le abitazioni del tempo.

La facciata della precedente costruzione era rivolta ad ovest, di fronte al Colle di San Michele. L’orientamento per l’accesso alla chiesa era fatto secondo la tradizione, che voleva l’abside delle chiese sempre con le spalle ad est e rivolte a ponente.

La chiesetta aveva anche un’apertura sussidiaria laterale rivolta a mezzogiorno .

Sino a poche decine di anni fa, non esistevano ostacoli che impedissero, dall’ingresso della chiesa, la visione del castello cagliaritano di San Michele.

Nel 1834, la chiesa fu transennata perché pericolante. Su istanza del vicario Raffaele Soro, della parrocchiale di Maria Vergine Assunta, il possessore del bene ipotecato, Efisio Cara, il 1° maggio del 1837 fu richiamato da Roma dal Vicario Generale perché provvedesse alle dovute riparazioni della chiesa.

Il 1° febbraio del 1858, il vicario generale, Canonico Oppo, incaricò il muratore Efisio Perra, che d’accordo col Sindaco Pietro Puxeddu, provvide al restauro della chiesetta ed alla risistemazione della campana che, nel frattempo, era stata trasferita e custodita nella parrocchia di M. V. Assunta.

Fino al 1864, data in cui per le precarie condizioni di conservazione fu decisa la demolizione, la chiesetta veniva frequentata irregolarmente, anche se in più occasioni è stata celebrata la messa sfidando il pericolo di crolli improvvisi.

Il 24 agosto del 1897, l’Arcivescovo Paolo Serci (1893-1900), su interessamento del nuovo proprietario, pose la prima pietra per la costruzione di un nuovo tempio.

La nuova chiesa,cioè l’attuale, fu consacrata nel 1902 dal Vicario Generale Canepa.

Tra il 1927 e il 1932, la chiesa venne ampliata. Nel 1930 furono costruite le sei cappelle laterali (tre per parte), la sagrestia e la torre campanaria in sostituzione della precedente realizzata a vela.

Nella torre campanaria, alta mt.18, vennero sistemate le due campane, già esistenti nella precedente veletta del campanile ed un campanone fuso dalla ditta Poli di Vittorio Veneto, donato dal canonico Felice Putzu. Il 21 agosto 1932, l’arcivescovo Mons. Ernesto Maria Piovella, riconsacrò la chiesa e impartì la benedizione della nuova campana.

Nel 1950, la chiesa e le aree adiacenti passarono all’Opera di Don Orione perchè cedute gratuitamente da due fratelli sacerdoti, Cicchino (Francesco) e Felice Putzu, quale proprietà ereditata dai genitori.

Dal 17 marzo 1951, con la direzione di don Pietro Donzelli, inizia l’attività della istituzione Orionina di Selargius.

Nell’agosto del 1954, il campanile edificato nel 1932, fu dotato di un orologio, acquistato dall’Amministrazione Comunale di Selargius.